domenica 16 marzo 2014

Il racconto mai scritto...

Qualche anno fa avevo deciso di partecipare ad un concorso letterario promosso dall'Associazione Italiana Le Donne del Vino della quale faccio parte ormai da quando ho iniziato a lavorare nel mondo del vino... era "Il racconto mai scritto" che invitata noi donne del vino, che non facevamo certamente le scrittrici, a scrivere un racconto che fosse comunque legato al vino ma partendo dall'incipit di alcuni importanti romanzi di grandi scrittrici italiane e straniere. Io avevo scelto Susanna Tamaro... Va' dove ti porta il cuore, un libro che mi ha molto emozionato e in alcuni momenti anche rattristato, commovente e malinconico ma dai sentimenti intensi. Solo che poi ho avuto qualche dubbio sulla reale bellezza del risultato finale e alla fine nn l'ho mai consegnato, e quindi scritto!!! Era rimasto lì, sul pc in un file in archivio, mai cancellato. qualche giorno fa l'ho ritrovato e riletto e mi è stranamente piaciuto. ho pensato di condividerlo con voi... buona lettura! :)

Sei partita da due mesi e da due mesi, a parte una cartolina nella quale mi comunicavi di essere ancora viva, non ho tue notizie. Questa mattina, in giardino, mi sono fermata a lungo davanti alla tua rosa. Nonostante sia autunno inoltrato, spicca con il suo color porpora, solitaria e arrogante, sul resto della vegetazione ormai spenta. Ti ricordi quando l’abbiamo piantata?
❥ Era una delle tante domeniche che trascorrevamo insieme nel giardino di casa, quando ci divertivamo un mondo a sistemare le varie piante e trascorrevamo momenti davvero particolari in allegria, indimenticabili. 
A te piaceva tanto giocare a fare la giardiniera; piantare bulbi, piantine, accudirle e vederle crescere giorno per giorno ti dava gioia, ed eri così brava a contagiare chiunque ti stesse vicino. Adesso è così naturale per me amare la natura, è un modo per sentirti qui con me.
Avevi certamente una particolare predilezione tanto che anche crescendo hai cercato di non far mai morire questa tua grande passione. Quel pomeriggio entrasti correndo in casa con questa piccola rosa in mano, che ti avevano regalato, e volevi piantarla proprio vicino alla veranda, in bella vista perché bella com'era doveva essere notata da tutti. E ogni volta che venivi a casa mia il tuo primo pensiero era quello di vedere se era ancora nel posto dove l’avevi sistemata.
E’ passato tanto tempo e la tua rosa è ancora lì. Appassisce ma ogni volta rinasce più bella di prima. Resiste al caldo sole estivo e alle dure piogge invernali. E’ cresciuta proprio come te, sana e forte e sempre pronta ad affrontare il passare del tempo con vigore ed entusiasmo. 
Più la guardo e più sento la tua mancanza. Mi chiedo perché hai deciso di partire, alla ricerca di emozioni che forse non sei riuscita a trovare qui. Hai deciso di realizzarti in un altro posto, per inseguire il tuo grande sogno: vivere a stretto contatto con la natura, in una grande fattoria dove poterti dedicare agli animali e all’agricoltura senza limiti, in un piacevole isolamento che certamente è più appagante di una vita in una città dai ritmi frenetici.
Già ti immagino nel tuo giardino pieno di rose e piante dai mille colori, e poi in giro per le tue distese di viti, perché sono sicura che la tua casa l’avrai scelta con un vigneto che circonda tutto intorno. Ricordo bene i tanti progetti, vedendoti crescere ho potuto annotare nella mia mente tutti i vari mestieri che avresti voluto fare da grande, prima la ballerina, poi la maestra, poi la mamma, e poi un giorno hai cambiato del tutto parere, volevi diventare un’agronoma, per dedicarti alla campagna a 360 gradi, magari mettendo su un’attività come produttrice della terra. Sembravi avere le idee chiare e non hai mollato i tuoi sogni, anzi credo che un momento particolare abbia segnato il tuo destino. Durante una passeggiata nelle verdi campagne nei dintorni di casa, un giorno ci siamo imbattute in una vecchia masseria abbandonata, con un vigneto che delimitava tutta la casa e ci siamo divertite a curiosare qua e là, ad immaginare un giorno di poter trasformare quei ruderi in un posto pieno di colori e di vita. 
Non sei cresciuta in una cantina come me, ma ti piaceva quando ti raccontavo della mia fanciullezza, dei diciotto anni vissuti in luogo così affascinante e dai profumi inebrianti. Venivi spesso a trovarmi perché ti piaceva molto curiosare in giro per la cantina, dicevi che avresti voluto volentieri crescere in un posto così, dove c’era anche un grande spazio per correre e respirare aria pura. una bella pineta, il tuo angolo preferito, le fioriere davanti casa e poi eri attratta da tutti gli attrezzi che si utilizzavano per fare il vino, dal pigiatoio ai grandi silos di acciaio che primeggiavano su tutto per la loro maestosità. E poi mi seguivi in laboratorio tra ampolle e provette. Mi invidiavi... ma ora sono io ad invidiare te. Chissà amica mia com'è bella l'Australia! magari un giorno verrò a trovarti e perché no, se mi innamorerò di quei posti che ti hanno tanto affascinato, potrei pensare di rimanere lì con te e aiutarti in questa tua avventura, coltiveremo insieme il nostro vigneto e faremo un vino che avrà il nome di un fiore, come ricordo della tua rosa che qui sboccerà ad ogni primavera... l'amicizia forte e sincera può solo far nascere cose belle e che durano per sempre. A presto mia cara Eugenia. ❥





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